Formazione

Sussidiarietà: l’Ulivo medita

Dopo l’appello delle associazioni condiviso dagli intellettuali del Pds, nel Ppi molti fanno autocritica. E in attesa che il Senato si pronunci, Rebuffa (Forza Italia) e Lucà (Cristiano sociali) sono

di Redazione

Si allarga il fronte del dissenso al voto dello scorso 19 marzo che ha bocciato il principio di sussidiarietà. Dopo l?appello pubblicato sullo scorso numero di ?Vita?, firmato dai rappresentanti di più di cento associazioni del Terzo settore, in redazione sono giunti numerosi fax e telefonate di lettori e operatori del non profit che sottoscrivono la nostra battaglia perché il Senato riprenda in esame la materia e produca un testo costituzionale più rispettoso del ruolo dei corpi intermedi nella nostra società. Le prese di posizione più significative, però, sono giunte nei giorni scorsi da alcuni rappresentanti del Ppi, il partito dell?onorevole Guarino che aveva presentato un emendamento all?articolo 56 che sembrava aver messo d?accordo un po? tutti sull?introduzione del principio di sussidiarietà, e che invece è stato bocciato a sorpresa grazie ad alcuni voti contrari di appartenenti allo stesso Ppi e alle molte assenze in Aula sia da parte della maggioranza sia dell?opposizione.
Il più arrabbiato sembra essere proprio il responsabile dell?ufficio del volontariato dello stesso Partito popolare, Pasquale Trecca: «Quello di giovedì 19 è stato un vero e proprio passo falso», ha dichiarato a ?Vita?, «che mi ha stupito particolarmente perché ha visto coinvolti alcuni rappresentanti del mio partito che al momento del voto non hanno sostenuto la formulazione più rispettosa della sussidiarietà. Credo che in questi giorni occorrerà aprire un dibattito all?interno del Ppi su temi come questo, così qualificanti per la nostra azione politica. Insomma, urge un chiarimento, e credo ci sarà in tempi brevi. Anche perché so di non essere il solo nel Ppi a pensarla in questo modo». A Pasquale Trecca fa eco Maria Pia Garavaglia, commissario della Croce Rossa Italiana e rappresentante ?storica? del Ppi. «Sono dispiaciuta e sorpresa per quanto è accaduto alla Camera sulla sussidiarietà», ci ha detto. «Per questo ho aderito con entusiasmo all?appello promosso da ?Vita? e spero che al Senato la situazione possa capovolgersi». Durissimo il commento di Giorgio Rebuffa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia: «La sussidiarietà è una condizione essenziale per restare il Europa. Se passasse il testo della Bicamerale così come è ora il Paese potrebbe spaccarsi. L?epoca dello statalismo è finita, ed era ora».
Dall?Ulivo, inoltre, giungono altre voci che fanno ben sperare su una diversa conclusione dei lavori nell?aula del Senato. Il capogruppo dei Cristiano sociali alla Camera, infatti, onorevole Mimmo Lucà, ha espresso un giudizio critico sul cammino fatto finora dal principio di sussidiarietà: «Non sono del tutto soddisfatto di come sono andate le cose alla Camera», ha detto. «Anche perché secondo me si è assistito a uno scontro ideologico in cui abbiamo perso un po? tutti. Al Senato si può fare certamente meglio sulla sussidiarietà, e noi ci impegneremo in questo senso». Sul fronte delle associazioni, infine, si registra la presa di posizione del Forum delle associazioni famigliari di Firenze, guidato da Luisa Santolini, che ha annunciato di avere in cantiere una serie di iniziative, di cui vi daremo conto la prossima settimana, proprio a favore della sussidiarietà.

La campagna

Promotore&nbspSettimanale ?Vita?, Forum Terzo settore, Summit Solidarietà, Auser, Avis, Acli, AiBi, Telefono Azzurro, CdO, Misericordie, Lega del Filo d?Oro, Comunità Exodus, Comunità Incontro, Telethon, Anlaids, Cometa, Cri, Anpas, Fanep, Asm, Arci

Obiettivo&nbspOttenere dal Senato il riesame dell?art. 56 della Costituzione, dando spazio alla sussidiarietà

Come aderire&nbspInviare un fax al presidente del Senato Nicola Mancino allo 06/67062022

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.